Non convenzionale

Un nucleo centrale si impone prepotentemente come cardine fondativo del progetto di casa Kärna

Jacopo Bracco e Alberto Lessan, titolari dello studio Blaarchitettura, lavorano alla ridistribuzione e ristrutturazione di un appartamento collocato in una palazzina degli anni settanta. Come nel più classico approccio progettuale, gli architetti individuano un concept attorno al quale modulano tutta la progettazione; nella fattispecie, il loro concept del progetto degli interni ricorda quello che è stato l’approccio di uno dei più grandi maestri di architettura nelle sue Usonian Houses e cioè: individuare, concettualmente e concretamente un nucleo centrale distributivo attorno al quale ruotano tutti gli ambienti della casa. In Wright era il focolare sacro. La reinterpretazione contemporanea proposta da Bracco e Lessan, scevra da qualsiasi altro significato di sacralità, elegge a cuore della casa uno spazio di servizio: un guardaroba. Una scelta non convenzionale, un coraggioso slancio speculativo che caratterizza molto il progetto. La volontà primaria è quella di creare un nucleo fortemente identitario di ogni ambiente che con esso entra in contatto. Un parallelepipedo rivestito in legno con un basamento enfatizzato nelle forme, nelle giaciture e nei cromatismi, appare come un volume autoreferenziale all’interno dello spazio abitativo. Una sorta di “intruso” che si “impone” prepotentemente come elemento fondativo del progetto. Il nome Kärna (che vuol dire “nucleo” in lingua svedese) rende inequivocabile l’interpretazione delle intenzioni dei progettisti ancor prima di conoscere il progetto. L’obiettivo funzionale della ridistribuzione è quello di permettere la penetrazione della luce naturale all’interno dell’unità abitativa fornita di soli due affacci in prospetto; a tal fine è stato eliminato il corridoio che separava cucina e salone per dare spazio a un ambiente unico che attraversa tutta la casa da una facciata all’altra. Sono stati utilizzati materiali naturali e i colori collaborano per definire luce e spazi. Per le superfici pavimentali la scelta è ricaduta sul parquet posato a spina ungherese per le parti di integrazione, mentre, dove è stato possibile, si è recuperato il parquet originario. Un inatteso tappeto in microcemento grigio interrompe piacevolmente la continuità della superficie pavimentale in prossimità della cucina. Gli arredi sono realizzati tutti su disegno e in alcune zone come l’ingresso, inglobano e dissimulano gli elementi strutturali divenendo rivestimento murario che, senza soluzione di continuità, ingloba gli armadi. Il legno, nelle sue differenti finiture, quindi, caratterizza gli interni dal pavimento alle pareti. La cucina si caratterizza anche per due pilastri in cemento facciavista; un tocco “industrial” che ben si integra all’interno dell’ambiente dialogando per contrasto con gli altri elementi. Un dialogo antinomico tra artificioso (rivestimento laccato grigio e bianco) e industriale (pilastri facciavista) diviene un altro carattere identitario degli ambienti. Il risultato è una abitazione non convenzionale che, tra citazioni e richiami propone un nuovo modus vivendi perfettamente in linea con i tempi.

Testo di Alessandra Maria Loglisci
Foto di Beppe Giardino

Intervento
Appartamento Kärna
Luogo
Torino
Progettisti
Jacopo Bracco, Alberto Lessan
Collaboratori
Davide Minervini
Committente
Privato
Anno di redazione
2019
Anno di realizzazione
2019
Costo
Euro 90.000,00
Imprese esecutrici
Cobuilt Srl (edile), Fama Group Srl (allestimenti)
Imprese fornitrici
Fissore Ceramiche, Drovetti
Dati dimensionali
155 mq