Energia in rotazione

La necessità di un cambiamento delle abitudini, per ottenere una maggiore sensibilità e consapevolezza nell’utilizzo e nella conservazione delle risorse, costituiscono un’importante fonte di ispirazione per l’ideazione di architetture per l’energia. Sorge così, nell’area di Bologna denominata “Ex Officine del Gas” di proprietà del Gruppo HERA Spa, la centrale di trigenerazione progettata dall’architetto Gianfranco Tedeschi che si propone di riqualificare un comparto ad alta densità abitativa, a ridosso del centro storico. Essa fornisce energia termica, elettrica e frigorifera per riscaldare o rinfrescare gli edifici circostanti o per inviarla a supporto di altre centrali di produzione e, grazie all’utilizzo di due motori Rolls Royce alimentati a gas metano, riesce a ridurre significativamente l’emissione di sostanze inquinanti. La produzione centralizzata a carattere territoriale rappresenta il maggior vantaggio del progetto poiché permette di limitare le perdite delle reti di distribuzione tipiche delle grandi infrastrutture. La centrale si colloca in un luogo fortemente evocativo, tra il ponte di via Stalingrado e la ferrovia, là dove prima sorgeva la vecchia fossa carbone. Essa si caratterizza per un monumentale gasometro in acciaio e un grande sistema di schermatura che ingloba le torri evaporative, i filtri, i camini, e altri macchinari, risultando così di grande impatto visivo. La struttura e la volumetria sono state definite in modo tale da contenere impianti e macchinari di grandi dimensioni, garantendo preliminarmente il processo di collegamento impiantistico della zona e successivamente anche la coesione rispetto agli stralci funzionali previsti dal piano di recupero. Per raggiungere l’obiettivo è stato necessario distinguere due fasi temporali relative allo stato attuale e a quello futuro dell’area, nel quale la riqualificazione sarebbe stata ultimata. Si forma così una sagoma decisamente insolita nella quale si è ottenuto l’effetto chiaroscurale nei lati sud ed est tramite una leggera rotazione delle pareti, mentre un corpo autonomo sporgente recupera spazio inglobando i locali dei trasformatori. La scala che porta ai piani tecnici, completamente esterna, permette di recuperare ulteriore spazio. L’utilizzo dell’acciaio “corten” e dei mattoni lisci grigi montati a giunti verticali allineati, ha permesso poi di esaltare l’alternanza, le disaggregazioni e le rotazioni dei volumi, rendendo la struttura raffinata e in armonia con il rosso mattone prevalente nel contesto urbano.

Testo di Rebecca Cobani
Foto di Alessandro Ciampi

Intervento
Nuova Centrale di Cogenerazione Berti Pichat
Luogo
Bologna
Progettisti
Gianfranco Tedeschi (Responsabile progetto e progettazione architettonica); Politecnica Ingegneria e Architettura: Antonio De Fazio (progetto strutturale), Marco Balestrazzi (esecutivo impianti meccanici), Gian Bruno Montorsi (esecutivo impianti elettrici)
Collaboratori
Giordana Cremonini, Michela del Carlo
Committente
Gruppo HERA Spa
Anno di redazione
2003 – 2005
Anno di realizzazione
2008
Costo
Euro 12.200.000,00
Dati dimensionali
Superficie coperta 925 mq. - Superficie lorda 1870 mq. distribuiti su tre livelli, Volume complessivo 12.830 mc.