Il caleidoscopio dell’architettura

“Casa CH” è il nome della villa liberty, collocata ai piedi della collina bolognese, ristrutturata tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 dalla progettista Elisa Manelli, che vive e lavora nel capoluogo emiliano. L’area occupata dall’abitazione misura circa 125 mq ai quali vanno aggiunti i 20 mq occupati dalla superficie dei balconi. L’intervento di rinnovamento è stato incentrato sull’utilizzo del colore e sull’inserimento di alcune variazioni interne al fine di ridisegnare i collegamenti tra le stanze che compongono la zona giorno. Ispirandosi a quello che era il modus operandi di inizio ‘900, la progettista ha deciso di proporre tinte pastello differenti di stanza in stanza, andando così ad assecondare lo stile della casa. Gli ambienti sono dunque definiti da una palette di colori declinata con intensità differenti, dalle pareti alle cornici sommitali, sempre delimitate da pregevoli stucchi bianchi, fino ai soffitti. Nell’insieme, muovendosi per l’abitazione, ci si ritrova a passeggiare in ambienti che accostano tinte azzurre carta da zucchero ad altre ocra, tonalità blu - come quelle che caratterizzano gli impasti cementizi - affiancate da un caldo rosso pompeiano. Le aperture che mettono in comunicazione il living, unendo cucina, sala da pranzo e soggiorno, consentono una suggestiva visione prospettica nella quale si susseguono i diversi accostamenti cromatici. L’originalità degli arredi, e il loro dialogo attento con lo stile architettonico del villino, è dovuto alla forte passione della committenza per l’Oriente; l’attenzione al dettaglio, che è propria dello stile liberty, viene traslata sulle scelte dei materiali ed è messa in evidenza sul decoro parietale di una delle camere: tale parete si ispira chiaramente ai disegni floreali dell’artista Mariano Fortuny, componendosi di tulipani ocra con dettagli in foglia d’oro che riflettono la luce, andando a creare una piacevole vibrazione. All’interno del vano di accesso è stata realizzata un’esclusiva installazione luminosa, grazie al recupero di alcuni paralumi in vetro soffiato provenienti da un antico lampadario. Le sfere di vetro calano dal lampadario quasi come se fossero delle meduse in mare trasportate dalla corrente, incapaci di urticare però, e lo fanno a diverse altezze riflettendo sui muri un gioco di ombre che ricorda le increspature marine, ideale habitat per i paralumi - medusa. Il camino e la boiserie che funge da testata del letto sono elementi architettonici non originali, e per tal motivo sono stati volutamente evidenziati con uno stacco cromatico e materico rispetto al preesistente, e rivestiti di impasti cementizi colorati in blu. Per conferire unicità agli spazi si è scelto di installare arredi celeberrimi, vere e proprie icone del design senza tempo, come direbbe la progettista: la Eames Lounge Chair di Charles Eames, il tavolo Valmarana di Carlo Scarpa, gli sgabelli di Alvar Aalto e la lampada da tavolo Fontana Grande di Max Ingrand, tutti trovano posto all’interno di questa villa all’interno della quale il tempo appare davvero congelato, messo in posa come per lo scatto di una foto da cartolina.

Testo di Mattia Mezzetti
Foto di Giulia Manelli

Intervento
Casa CH
Luogo
Bologna
Progettisti
Elisa Manelli
Committente
Privato
Anno di redazione
2015
Anno di realizzazione
2016
Imprese esecutrici
Giovanni Berardi
Imprese fornitrici
Imola Marmi Srl, Decores Snc
Dati dimensionali
125 mq (superficie utile), 20 mq (superficie accessoria)