La casa sotto il tetto
Fino all’inizio del Novecento la zona di Trastevere conteneva diverse stalle che, al contrario di quanto si può pensare, erano spazi molto grandi, sviluppati in altezza soprattutto se messi in relazione alle dimensioni delle abitazioni di quell’epoca. Ciò dipendeva di certo dalla loro necessità di contenere carrozze e cavalli. Oggi il quartiere mantiene almeno in parte il suo carattere medioevale grazie alla presenza di piccoli viottoli ricoperti di sampietrini o di case popolari dalla struttura antica. L’interno progettato dallo studio MDAA si caratterizza per una copertura dotata di grandi capriate con un’altezza massima di dodici metri. Un piccolo giardino interno scoperto ritma gli spazi e introduce sul lato opposto una struttura adatta a ospitare la zona pranzo, la cucina e un ambiente di servizio. Il grande piano terra viene adibito a zona living con arredi dal gusto contemporaneo e dal predominante colore bianco che si conciliano con l’atmosfera calda e accogliente di quella che era una vecchia stalla. Un’imponente libreria a parete fa da contraltare agli archi posti sul lato opposto, i toni neutri a pavimento ammorbidiscono l’inserimento di materiali tipicamente industriali e introducono la scelta progettuale della zona notte. Quest’ultima caratterizza l’intero progetto, pensata come una sorta di casa sull’albero, rifugio accogliente ma anche facile viatico verso il resto della casa. L’area notte viene posta in alto proprio sotto le travi del tetto, senza le pretese di un’architettura hi tech ma al contrario con l’idea di una geometria incerta e sperimentale, quasi un po’ deformata, rievocazione di quelle casette sugli alberi che da bambini ci si provava a costruire da soli. Le pareti rievocano proprio il ferro tipico di quelle strutture un po’ improvvisate. Anche la scala di accesso alla “casetta sull’albero” nonché alla zona notte, si inserisce perfettamente all’interno di una progettazione tipicamente industriale, semplice e quasi rude dal punto di vista estetico; senza alcun elemento di decoro la scala mette in collegamento la zona living con l’area notte di certo più appartata. Grandi vetrate a tutta altezza si aprono sul piccolo giardino interno e ne valorizzano l’impatto all’interno. Questa apertura consente di ammorbidire l’effetto compatto del volume sospeso costituito dall’area destinata all’ambiente notte; in tal modo la luce naturale entra imponente all’interno dell’open space e lo illumina adattandosi al calore, ai toni caldi dei materiali e all’impatto degli arredi.
Testo di Barbara Piccolo
Foto di Nico Marziali
Intervento
Ristrutturazione edilizia
Luogo
Roma
Progettisti
MDAA Architetti Associati srl
Collaboratori
Paolo Stefani
Committente
Privato
Anno di redazione
2006
Anno di realizzazione
2009
Costo
Euro 375.000,00
Imprese esecutrici
arch. Stefano Sdringola; Ditta Siarco
Dati dimensionali
250 mq
Caratteristiche tecniche particolari
Struttura in ferro sospesa tra le capriate che contiene la camera da letto padronale