Intuizioni da vivere
All’interno della cinta muraria, in una delle vie più prestigiose del centro di Bologna, un open space stupisce per il design raffinato, aperto al complesso universo immaginifico del contemporaneo. Il progetto, realizzato dall’Architetto Massimo Manfredini, Studio MAMA, specialista visionario di interior design, ha scritto e realizzato il difficile obiettivo di dar vita ad un open space che conservasse le gerarchie tra gli spazi e, di fatto, ci riesce. L’ambiente, ampio, mantiene la versatilità di uno spazio divisibile, e le sottoaree, pur connesse, hanno una precisa e forte identità. Per realizzare al meglio gli ambienti interni, il progetto sfrutta tutte le possibili pieghe di un volume difficile da gestire, una mezza falda di un sottotetto, ridistribuisce gli ambienti, usa finiture, colori e pannelli a scomparsa, inserisce elementi “intelligenti” come i lucernai o volumi semplici come un parallelepipedo tinteggiato di verde acido (che ospita un ripostiglio), unico oggetto “di muratura” disposto a frazionare lo spazio, perno attorno al quale ruota tutto lo spazio della zona giorno. Il cubo, difatti, consente con setti scorrevoli la chiusura della zona cucina rispetto al resto dell’ambiente. La zona corrispondente allo spazio d’ingresso e cucina è soppalcata, mentre il resto dell’open space è a doppia altezza, con il soppalco del piano superiore che si affaccia sul vuoto sottostante dell’accogliente zona divani. Attraverso un taglio nella muratura, dalla zona divani si accede allo studio, un’area di ampie dimensioni con copertura inclinata. Il taglio permette la percezione di tutto lo sviluppo del fronte su via S. Felice. Una struttura in cartongesso, perpendicolare alla copertura, ospita parte dell’illuminazione indiretta del vano, e alloggia una finestra fissa con la funzione di parziale illuminazione del vano stesso, sfruttando il lucernaio inserito nella copertura in corrispondenza del bagno. Il bagno, dotato di vasca in muratura, tramite un camino di areazione che raggiunge la copertura, e l’inserimento di un velux, viene illuminato ed areato naturalmente. Attraverso l’ausilio di un piccolo disimpegno, la zona del bagno e della camera matrimoniale del secondo piano vengono isolate rispetto alle zone giorno, e si trasformano in zona ospiti. Al piano terzo/sottotetto si accede tramite la scala, che dall’open space consente l’accesso al soppalco, e viene completamente rivista per conferirle un minore impatto e una leggerezza che apre gli ambienti. Il solaio del soppalco vede la presenza, in corrispondenza del lucernaio, di un taglio della copertura, che aveva la funzione di illuminare e ventilare la zona interna sottostante della zona pranzo. Il progetto propone la chiusura del foro con due lastre di vetro che permettono alla luce di filtrare a livello inferiore. Dal soppalco, tramite una porta, si accede al terrazzo, ampliato eliminando un sottotetto preesistente. La maggiore illuminazione dell’open space e della doppia altezza viene garantita con l’apertura di due nuovi lucernai. Finiture, colori dai toni caldi, chiari, giocati in contrasto con l’«inatteso» del verde acido che arricchisce alcuni complementi, sono stati scelti con la precisa funzione di esaltare la luce dei vani, e di dialogare con l’arredo razionale, sapientemente disegnato su misura da MAMA. Il risultato è un elegante gioco dei volumi nella luce, un sapiente adattamento di forme a forme “contrarie”, un viaggio di vuoti animati: intuizioni, da vivere.
Testo di Digital Strategies for Design
Foto di Francesco Corlaita
Intervento
Attico San Felice
Luogo
Bologna
Progettisti
MAMA - Massimo Manfredini
Committente
Privato
Anno di redazione
2014
Anno di realizzazione
2015
Costo
Euro 140.000,00
Imprese esecutrici
Tecnoplant Srl
Dati dimensionali
160 mq (superficie lorda), 130 mq (superficie utile)