Diversamente rurale nel cuore del Montefeltro
A pochi chilometri da Urbino, all’interno dell’Oasi Faunistica de “La Badia”, è situato Borgo San Giacomo, piccolo centro rurale di origine settecentesca situato nel cuore del Montefeltro ed oggi Country House Urbino Resort – Tenuta Santi Giacomo e Filippo, 360 ettari a coltivazione biologica che testimoniano una vera e propria arte del paesaggio. La ristrutturazione e riqualificazione degli edifici colonici ormai all’abbandono e dell’intera area rurale è stata affidata all’architetto Massimo Bottini che ha realizzato con sapiente maestria una straordinaria opera di filologia architettonica, recuperando le case coloniche e lasciando quasi inalterato lo schema di edifici che componevano l’antico borgo. “Restaurare ha a che fare con un altro verbo: “restituire” - spiega Bottini - in entrambi i casi comunque si tratta di azioni che includono movimenti all’indietro. Nel restauro lo scopo è il ripristino del già esistente, nella restituzione ciò che ritorna è ciò che era stato dato. Supporre che né nell’uno né nell’altro caso si apra una possibilità di nuovo non è del tutto errato, d’altro canto non esistono aspettative del genere quando si parla di questi interventi. (…) Restaurare a Urbino Resort è stato osservare ciò che c’era e “farlo proprio” misurandolo”. Inaugurata nel 2007, dopo dieci anni di meticolosi lavori, l’intera struttura si presenta come un trait d’union con il passato in cui l’edilizia restaurativa s’incontra con la natura circostante, con un occhio di riguardo al rigore biologico e all’identità storica del territorio. L’opera di recupero ha portato alla realizzazione di 32 unità abitative, suddivise in 6 case coloniche padronali e contestualmente organizzate in un albergo diffuso. Ogni dimora è stata dedicata ad un aspetto della natura e l’utilizzo di oggetti di recupero recuperati dalla tradizione contadina ne ha caratterizzato l’interior design: ecco che le botti diventano comodini, la tela dei vecchi materassi si trasforma in tende parasole mentre i tessuti antichi come il lino grezzo, il cotone o la seta, divengono ottimi complementi d’arredo eleganti e raffinati. Gli ambienti diventano così luoghi identitari di un presente che vive delle suggestioni del passato, in grado di evocare tratti naturali e ambientali del territorio circostante: le suites, l’area benessere, l’ampia piscina all’aperto e la bottega dei sapori naturali s’inseriscono in un contesto di ruralità contemporanea che comprende anche la piccola ma suggestiva Abbazia titolata ai Santi Giacomo e Filippo e risalente al XIV secolo, già restaurata in precedenza ed oggi regolarmente aperta al culto. Il sapore antico dei poderi contadini si unisce alle moderne tecnologie in ambito di eco-sostenibilità: il resort è, infatti, dotato di sistemi di raccolta dell’acqua piovana, di riciclo dei materiali di scarto e naturalmente di pannelli fotovoltaici per la produzione indipendente di energia elettrica. Un luogo quasi magico, dove la cura del dettaglio e l’attento lavoro di restauro strutturale si sposano perfettamente con l’affascinante tradizione rurale delle campagne marchigiane, regalando all’ospite curioso un soggiorno unico e ricco di suggestioni.
Testo di Milena Guerrieri
Foto di Amati-Bacciardi Studio
Intervento
Urbino Resort
Luogo
Località Pantiere (Urbino)
Progettisti
Massimo Bottini
Collaboratori
Daniela Degli Esposti (Interior design), Gianluca Chieregato
Committente
Famiglia Bruscoli
Anno di redazione
1994 - 2000
Anno di realizzazione
2000 - 2008
Imprese esecutrici
Paganelli Costruzioni, B.M. Costruzioni
Dati dimensionali
360 Ha (10 edifici)
Caratteristiche particolari
Restauro di un borgo rurale con ripristino paesaggistico – ambientale