Antica accoglienza
Bari. Castello Svevo, Cattedrale e mare. Un contesto unico nel quale emergenze architettoniche di pregio storico ed edilizia di base convivono in un equilibrio ormai consolidato da secoli. In contingenze territoriali di questo genere è necessario, per i progettisti chiamati ad operare, porre un attento occhio di riguardo mirato a non alterare le peculiarità dell’ambiente urbano. Così, è proprio la ricerca della giusta sintesi tra antico e contemporaneo ad essere il filo conduttore del progetto di Giuseppina de Fronzo per il B&B “Al Pescatore” in una tipica casa a torre in pieno centro antico a Bari; in continuità con un altro lavoro di progettazione nello stesso edificio: il ristorante “Al Pescatore”. Un bed and breakfast in un edificio antico, tematica fortemente contemporanea che spesso è anche pretesto per il recupero di manufatti architettonici antichi. Il B&B è il posto in cui soggiornare quando si viaggia; è il luogo dove sentirsi a casa pur essendone lontani; è il luogo dove poter assaporare, in maniera discreta e confortevole, atmosfere e sensazioni nuove derivanti dal posto stesso in cui si è. Un nuovo concetto di viaggio a metà tra l’evasione e il confort casalingo. Importantissimo, in questo quadro, è il ruolo dell’architettura e del design degli interni poiché essi sono il mezzo per creare quegli spazi che, oltre ad essere spazi fisici sono anche (e soprattutto) esperienziali ed emotivi. Il concept del progetto dei due architetti è basato sulla volontà di racchiudere l’innovazione in un “contenitore” antico. Già in facciata, gli elementi architettonici originali, vengono restaurati ed enfatizzati grazie all’utilizzo delle luci e dei colori a contrasto mentre i nuovi inserimenti come gli infissi di ultima generazione sono realizzati in legno (materiale coerente con il contesto), con la chiara volontà di non alterare la facies del palazzo. Negli interni, ambienti unici e accoglienti sono caratterizzati da un dialogo armonico tra materiali antichi (legno e marmette) e contemporanei (resina). A partire dalla reception per arrivare alla sala per le colazioni, è forte la sensazione di trovarsi a casa, in un tempo non ben specificato, ma intriso di forti valori legati alla famiglia e al convivio. Il tavolo per le colazioni è volutamente unico, ampio, massiccio nelle essenze di rovere e quercia e anche nella reception si riconosce un design lineare e caldo ottenuto dalla fusione di materiali storici e contemporanei; il pavimento, infatti, è in marmette esagonali che man mano sfumano in una superficie omogenea di resina quasi come frammenti di un passato riscoperto. Le camere sono luoghi di luce, caratterizzati da ampie aperture e da cromatismi chiari che permettono di catturare la luminosità del caldo sole del sud. Il parquet in rovere funge da superficie, sulla quale sono disposti mobili e scrittoi dal design informale ed ogni camera è contraddistinta da un colore predominante, scelto tra una palette di nuance “naturali” che vanno dal beige/tortora della terra al blu dell’acqua, fino al verde della natura. Per rispondere alle esigenze di confort degli ospiti anche l’apparato impiantistico e tecnologico è stato attentamente progettato e permette di creare scenari diversi a seconda delle necessità. Infine il terrazzo, eletto a “luogo del benessere”, con prato e luci soffuse dal quale assaporare il panorama a 360° che va dal Castello alla Cattedrale, fino a disperdersi nell’orizzonte sul mare. Il risultato è un luogo unico e confortevole in cui si mescolano tradizione e innovazione, in un unicum non replicabile altrove.
Testo di Alessandra Maria Loglisci
Foto di Vito Corvasce
Foto di Foto di copertina - Gaga Jovanovic, Gianclaudio Madio