Quando la pescheria diventa ristorante
Nello stesso locale dove si acquista da sempre pesce al dettaglio, ora si può pranzare e cenare con piatti di mare. La sfida dell’Architetto Davide Coluzzi è stata quella di riuscire a fondere l’ambiente tipico di una bottega, a quello di un locale ospitale e accogliente. Sor Duilio è una pescheria storica di Roma, la cui attività si muove su tre generazioni ed arriva ad oggi con l’idea di reinventare la vendita del pesce. 120 metri quadri distribuiti in spazi che hanno delle esigenze specifiche e che quindi sono stati suddivisi in due sale ortogonali tra loro: in una si trova il banco longitudinale per la vendita e nell’altra la sala dedicata alla ristorazione. La pianta a ferro di cavallo si sviluppa al pianoterra intorno alla corte di un edificio storico romano. Sui lati vi si trovano 3 ingressi/vetrina che permettono di accedere ai locali da tre angoli diversi. Ad est il locale dedicato alla vendita e all’esposizione, a sud-ovest il ristorante. Tutta la lavorazione del pesce, la pulitura, la scelta e la vendita avviene nella prima sala, dove si trova un banco frigo, la zona lavaggio, un banco raffrescato con ghiaccio. Il volume termina con un elemento in marmo nero con led incassati che spinge lo sguardo verso la seconda sala. L’architetto per ovviare all’ambiente freddo che di solito si trova in una pescheria ha mixato sapientemente i materiali. L’utilizzo di ceramiche tridimensionali e lucide intervallate a elementi di legno, espositori retroilluminati, trasformano il locale in un ambiente accogliente in grado di regalare una pausa all’interno della vita cittadina. Il locale intreccia in un equilibrio precario, ma rigenerante, legno ceramica e il nero lavagna. Le ceramiche Marazzi 3D a forma di diamante ricreano dei riflessi imprevedibili come le onde del mare e ricordano le squame dei pesci, le linee orizzontali di colori differenti rappresentano l’orizzonte esteso che si ha in mare aperto. Gli elementi in legno e metallo rappresentano “idealmente” parti di una vecchia imbarcazione. Nella sala dedicata al ristorante una massiccia presenza di legno, si pone in contrasto con la parte dell’ingresso. Ai tavoli panche imbottite che ricreano ambienti riservati e caldi per consumare il pasto. Anche il gioco di luci segue l’andamento del locale. Nella zona di vendita le lampade sono in vetro a luce fredda e sul lato opposto abbiamo delle sospensioni a luce calda. Nella sala ristorante i tavoli sono illuminati da originali lampade Tajina in cartone disegnate dal designer Giulio Patrizi. I volumi rivestiti in legno che fuoriescono dalle pareti, rompono la rigidità come elementi di un relitto che si inseriscono nella linea dell’orizzonte tra cielo e mare. Il richiamo continuo al mare, lo ritroviamo anche nelle grandi stampe su forex intervallate da espositori retroilluminati che caratterizzano la sala ristorante. Si tratta di foto storiche di pescatori o vecchi mercati del pesce appartenenti all’archivio di famiglia che rappresentano la lunga attività di Sor Duilio e che regalano al cliente pezzi di una lunga storia famigliare.
Testo di Claudia Galanti
Foto di Archivio DAZ studio
Intervento
Ristrutturazione di un ristorante/pescheria
Luogo
Roma
Progettisti
Davide Coluzzi
Committente
Pescheria Sor Duilio
Anno di redazione
2013
Anno di realizzazione
2013
Imprese esecutrici
Costruzioni Interni di Kottori Armand
Imprese fornitrici
Ceramiche Appia Nuova, Marazzi, B-Trade
Dati dimensionali
120 mq