Armonizzare e unificare

Colore e atmosfera familiare come elementi di unione di un edificio nato in momenti storici differenti

Lo spazio ricettivo per l’accoglienza rappresenta, oggi, un luogo alla portata di tutti. A differenza del passato, la facilità degli spostamenti e il nuovo modus vivendi, hanno permesso la diffusione di strutture di questo genere anche in località che non hanno una specifica vocazione turistica. L’esperienza che gli utenti ricercano in questi luoghi può essere di due tipologie diametralmente opposte: esperienze “fuori dal comune” (si pensi agli hotel design) oppure esperienze “domestiche”, “familiari” (tipiche dei b&b). Da quest’ultima visione nasce il progetto degli architetti Francesco e Maria Teresa Berardino per il “b&b Don Franco” ad Adelfia, nell’entroterra barese. Il manufatto architettonico preesistente è frutto di una visibile stratificazione storica: il piano terra risale ai primi del ‘900 mentre il primo livello a qualche decennio più tardi. La prima importante differenza tra i due piani sta proprio nella struttura e nei caratteri architettonici degli ambienti: muratura portante, pavimentazioni litiche e spazi voltati caratterizzano il piano terra; mentre al primo si ritrovano solai piani, più bassi, in latero-cemento. La tipologia degli orizzontamenti, evidentemente, determina due spazialità completamente differenti che, però, fanno parte di un unico corpo edilizio; da qui nasce una delle esigenze a cui il progetto risponde e cioè quella di recuperare i caratteri storici del piano terra integrando e armonizzando anche il piano superiore di minor pregio. Elemento di unione tra antico e contemporaneo è il colore; tinte decise e forti caratterizzano elementi e complementi di arredo stabilendo un leitmotiv che guida la percezione degli ambienti come parti di un unicum. L’atmosfera che i progettisti hanno voluto creare è intima e familiare; vivendo questi ambienti si ha la “calda” percezione di essere a casa pur essendone fuori. Tutto il complesso di nomi utilizzati sia per la struttura (B&B Don Franco, capostipite della famiglia) che per le singole camere (nomi di frutti o vegetali sempre in memoria del capostipite, agronomo), richiamano un passato familiare che coinvolge ancor più il visitatore all’interno di una dimensione intima della famiglia ospitante. L’accesso alla struttura avviene attraverso un antico portone intarsiato (restaurato) che introduce all’ampio androne a piano terra; quest’ultimo è caratterizzato dalla pavimentazione in chianche con tappeto centrale in mosaico di granito rosso e un’ampia volta a botte. Dalla scala in pietra posta nel suddetto ambiente, si giunge al primo livello dove, con chiaro intento progettuale, si è scelto uno stile sobrio ma elegante, con linee essenziali e geometrie semplici. Le camere da letto, allocate al primo piano, sono concepite come spazi intimi, privati, ma nei quali non mancano tutti i confort necessari ad una piacevole permanenza. La rifunzionalizzazione degli spazi interni rientra in un più ampio progetto di riqualificazione dell’intero edificio che comprende anche le pertinenze esterne e la facciata; in quest’ultima, la stratificazione storica, è enfatizzata dalla presenza del bugnato a piano terra ulteriormente impreziosito dal portone monumentale. Il dialogo tra antico e contemporaneo è così ben calibrato; colore e atmosfere calde sono, oggi, grazie al progetto dei due architetti, l’elemento che ha ridonato unicità ad una struttura nata in due momenti storici differenti.

Testo di Alessandra Maria Loglisci
Foto di Vito Corvasce

Intervento
B&B Don Franco
Luogo
Adelfia
Progettisti
Francesco Berardino, Maria Teresa Berardino
Committente
Don Franco Srls di Caterina Ranieri
Anno di redazione
2018
Anno di realizzazione
2019
Costo
Euro 130.000,00
Imprese esecutrici
Casabel Spa (opere edili), Fracchiolla Impianti
Imprese fornitrici
Barili Srl (pavimenti, rivestimenti, arredo bagni)
Dati dimensionali
220 mq