Ombre jurassiche
La luce genera ombre, e la loro alternanza è in grado di dilatare lo spazio, di smaterializzare le superfici e di coinvolgere in un magico gioco, chi di quegli spazi fruisce. E’ questa l’idea principale che ha guidato AngoloB nel progetto di illuminazione per lo scheletro di Dinosauro che rappresenta l’icona mediatica del Museo Giovanni Cappellini di Bologna. Il Diplodocus Carnegiei troneggia al centro della sala più grande del museo, considerata il salone delle feste, degli eventi in cui si svolgono alcune delle numerose conferenze che animano la vita culturale della città. Questo ambiente di 35 metri di lunghezza per 7,5 di larghezza, in cui lo splendido scheletro si riflette sulla parete di fondo a specchi e ruota indietro la testa, è diventato il preferito anche dai giovanissimi visitatori, che lo considerano il luogo delle sorprese e degli effetti speciali. Con queste premesse, e per rispettare la forte identità del Museo che promuove la divulgazione della storia della scienza della terra e dell’evoluzione della vita, si è trattato di sottolineare, attraverso l’utilizzo della luce e delle moderne tecnologie, la grandiosa unicità di questa esposizione permanente. Era pertanto necessario due tipologie diverse di illuminazione: una puntuale dall’alto, realizzata con l’installazione di un sistema trifase che per sua essenza si presta ad essere usato in modo estremamente flessibile, e una diffusa dal basso, realizzata con l’ausilio di alcuni grandi proiettori posizionati sul basamento in legno che sostiene lo scheletro. Un curato e sapiente orientamento dei vari fari, seguito passo passo dal progettista, ha permesso di rendere leggibile ogni parte dello scheletro, evitando di creare fastidiosi abbagliamenti diretti o riflessi nel grande specchio. Le lame di luce che, in maniera puntuale, colpiscono come lampi la struttura di questo dinosauro, assecondano e rendono fluida la sua posizione arcuata e sembrano donargli nuovi impulsi vitali. La flessibilità del sistema installato, permette anche di illuminare ulteriori installazioni temporanee o permanenti, che dovessero venire ad occupare gli spazi sottostanti. Come è caratteristica delle realizzazioni illuminotecniche di AngoloB, la cui regola principale consiste nel lasciare semplicemente che sia la luce a sottolineare ciò che lo spazio racchiude in sé, si è cercato di installare i corpi illuminanti in posizioni che li rendessero il meno invasivi possibili. In questo caso, i dettagli architettonici esistenti, hanno assecondato egregiamente compito. E così, il salone delle feste, con calibrate e sapienti pennellate di luce artificiale, ha abbandonato l’impersonale aura che lo avvolgeva, per ritrovare tutta la sua peculiarità, enfatizzata inoltre delle numerose sfumature che il light designer ha saputo sottolineare: lo scheletro antico si veste di luce nuova, per accogliere le suggestioni dei numerosi visitatori contemporanei.
Testo di Emma Greco
Foto di Paolo Ferrieri
Intervento
Progetto illuminotecnico di una sala del museo G. Cappellini
Luogo
Bologna
Progettisti
Beatrice Ferrieri
Committente
Museo Geologico Giovanni Cappellini
Anno di redazione
2010
Anno di realizzazione
2012
Dati dimensionali
2012
Caratteristiche particolari
Illuminazione di scheletro di 26 metri di lunghezza e 4 di altezza