Sliding House
Nelle genesi del progetto architettonico è fondamentale, come primo step, definire quello che è la maniera di concepire l’oggetto architettonico. E’ determinante, per il progettista chiarire, prima di tutto a sé stesso, in che termini guardare l’edificio come oggetto nascente: funzionale, tecnologico, iconico, o in qualsiasi altro modo, l’importante è fissare un “punto di vista” che guidi i gesti compositivi. “Architettura come scultura” è il point of view degli architetti del 3ndy studio (Marco Mazzetto, Alessandro Lazzari e Massimiliano Martignon) nella progettazione della villa privata da essi stessi denominata “slinding house” a Camponogara. Il nome allude al trattamento plastico dei volumi architettonici e delle superfici che “scivolando” gli uni sugli altri creano una serie di prospettive e compenetrazioni volumetriche uniche e inaspettate. Linee tirate, volumi puri e aggetti pronunciati sono il risultato di un approccio all’oggetto architettonico come un qualcosa di plasmabile, modellabile, sebbene rigorosamente e metodicamente controllato. Nel trattamento scultoreo del manufatto si ritrova quel carattere richiesto a un’architettura che deve inserirsi nelle campagne venete: contesto preesistente composto da case coloniche antiche accostate a edifici “replica” delle stesse dei quali, questi ultimi, assolutamente privi di identità e qualità architettonica. La villa si compone di due corpi di fabbrica attigui impostati su una planimetria a “L” attorno al giardino privato. Una residenza di lusso che si eleva su due livelli funzionalmente divisi in zona giorno con camera per gli ospiti al piano terra e zona notte al primo livello. La scansione degli spazi è semplice e funzionale in perfetta coerenza con le richieste della committenza. L’ampio open space del living dialoga direttamente con il giardino attraverso le ampie vetrate orientate a sud, ma protette dall’eccessivo soleggiamento tramite un ampio gazebo con tenda ombreggiante scorrevole. Le superfici sono trattate con materiali naturali come intonaco e pietra lavica, tuttavia, l’approccio scultoreo alla composizione trova la sua massima espressione nella facciata principale.Questa, infatti, appare come una superficie unica rivestita in pietra lavica che si “sfoglia” in corrispondenza dell’ingresso principale come fosse qualcosa di estremamente sottile; un gesto semplice, ma espressivamente molto forte che enfatizza il luogo di passaggio dall’esterno verso l’interno. Un gioco sapiente di tagli di luce interrompono l’omogeneità del materiale litico facendo vibrare ulteriormente la superficie e divenendo quello che i progettisti stessi definiscono “lacrime di luce” nella notte. L’attenzione prestata al fattore estetico ed emozionale del manufatto, però, non permette di trascurare l’aspetto tecnologico: involucro coibentante, attento studio e progettazione degli infissi e utilizzo delle fonti di energia rinnovabile rispondono perfettamente anche alle esigenze di sostenibilità e risparmio energetico richieste. Il risultato è un edificio unico nel quale il trattamento estetico e la funzionalità sono sapientemente e armoniosamente amalgamate tra loro.
Testo di Alessandra Maria Loglisci
Foto di Archivio 3ndy
Intervento
Sliding House
Luogo
Camponogara (VE)
Progettisti
3ndy studio - Alessandro Lazzari, Marco Mazzetto, Massimiliano Martignon
Committente
Privato
Anno di redazione
2012
Anno di realizzazione
2013 - 2014
Costo
Euro 1.000.000,00
Imprese esecutrici
Bertiato Srl
Imprese fornitrici
Palladio Spa
Dati dimensionali
300 mq, 715 mc
Caratteristiche tecniche particolari
Edificio ad alta sostenibilità ambientale: involucro coibentante, utilizzo di generatori ad alta efficienza che impiegano fonti energetiche rinnovabili